Il Mulino, l’assemblea dei lavoratori approva il piano, sì al passaggio dei redattori a Edimill con clausole di solidarietà
I lavoratori della casa editrice bolognese Il Mulino hanno approvato l'accordo con l'azienda relativo al passaggio dei redattori alla nuova società Edimill, il service editoriale creato dal gruppo Edifin cui fanno capo la stessa Il Mulino e Carocci Editore, l'editrice romana di cui dieci lavoratori da gennaio sono in cassa integrazione a zero ore.
A dicembre 2014 i lavoratori di Carocci e anche de Il Mulino avevano intrapreso iniziative importanti di protesta contro le decisioni del gruppo, con uno sciopero a Bologna di fronte alla sede di Strada Maggiore e un’ampia attività sul web, oltre a una petizione per la salvaguardia di Carocci firmata da più di 5.000 persone. Ma i cambiamenti aziendali sono andati avanti, riducendo le dimensioni del danno per i lavoratori. A gennaio l’accordo con l’assemblea dei lavoratori Carocci ha sancito la cassa integrazione a zero per 10 lavoratori (contro i 17 inizialmente previsti), oggi l’assemblea sindacale bolognese ha approvato il passaggio dei redattori a Edimill, con alcune clausole di solidarietà che inizialmente non erano previste e che i lavoratori hanno positivamente accolto:
Qui il comunicato stampa di oggi di Slc-CGil, che ha seguito la trattativa:
Approvato dai lavoratori l’accordo Mulino-Edmill con un solo voto contrario l’assemblea dei lavoratori coinvolti nella cessione della redazione della società Il Mulino ha approvato l’accordo siglato da Cgil Cisl Uil e Rsu. I lavoratori, pur avendo vissuto come trauma la comunicazione di questa cessione, hanno riconosciuto che l’accordo contiene importanti ed innovativi elementi di tutela, a partire dalla clausola di responsabilità solidale che prevede, senza limiti di tempo, che:
– nel caso in cui il Mulino reinternalizzi i servizi di redazioni e produzione, oppure non mantenga l’esclusiva di questi servizi alla Edmill, i lavoratori eventualmente in esubero di Edmill saranno riassunti dal Mulino, alle medesime condizioni e con il mantenimento della tutela dell’art. 18 senza le mutilazioni introdotte dal Jobs Act di Renzi;
– la riassunzione avverrà anche nel caso in cui i licenziamenti siano comunque riconducibili a scelte strategiche commerciali del Mulino;
– ulteriori clausole di garanzia prevedono condizioni di maggior tutela rispetto a quelle contrattuali di legge, per periodi di tempo definiti ( da 20 mesi a 2 anni), ovvero: nessun
licenziamento individuale o collettivo, per motivi economici; nessuna riduzione di orario con ammortizzatori sociali; diritto di precedenza per il personale Edmill, in possesso degli specifici requisiti, nel caso di nuove assunzioni da parte del Mulino.
L’accordo prevede inoltre altre clausole migliorative sono invece senza limiti di tempo, ad esempio: l’applicazione della tutela reale in caso di licenziamento (l’art. 18 della L.300/70 nella forma con il diritto alla reintegra in caso di licenziamento illegittimo) anche sotto i 15 dipendenti; la possibilità di eleggere Rsu anche sotto i 15 dipendenti; l’estensione dei bandi di ricerca del personale per il Mulino anche ai lavoratori Edmill.
Importanti anche le azioni per rafforzare le figure professionali, a partire da un dettagliato piano formativo.
Si confermano le migliori pratiche sindacali con incontri periodici di informazione e verifica sull’andamento aziendale e sulle tipologie di lavoro utilizzate sia della Cessionaria che della Cedente.
Non ha invece trovato accoglimento la richiesta di considerare, nel caso di nuove assunzioni da parte di Edmill, eventuali disponibilità tra i lavoratori della collegata società Carrocci di Roma collocati in Mobilità con un recente accordo. I sindacati hanno annunciato che nel caso questo scenario diventi plausibile, continueranno a sostenere con tutte le azioni necessarie questa loro proposta.
Tags: Carocci Editore, Edifin, Edimill, Il Mulino, lavoratori editoriali, SLC-CGIL
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