Antonio Tombolini: “Detrazioni fiscali sui libri, solo un favore fatto ai grandi editori. Puro assistenzialismo statalista”

Scritto da Redazione on . Postato in Altro, Autopubblicazione, Editori, Politica

Bibliocartina ha chiesto ad Antonio Tombolini di Simplicissimus Book Farm, uno dei pionieri del libro elettronico in Italia, un parere sulla notizia degli sgravi fiscali per l’acquisto di libri che abbiamo dato la scorsa settimana. “Il governo ha ceduto alle pressioni dei grandi editori”, ha commentato Tombolini a Bibliocartina.

“Di quelli scolastici e non, che poi alla fine sono quasi sempre gli stessi”, i quali per Tombolini avrebbero fatto pressione “per avere un po’ di soldi a sostegno di un business ormai in declino, quello dei libri di carta, spacciando demagogicamente la norma come “sostegno alla lettura”, quando invece si tratta di “sostegno alla carta e al suo consumo”. E questo dopo tutta l’inutile liturgia allestita a proposito di “agenda digitale” e di “scuola digitale”.”  Secondo Tombolini questo provvedimento non è  comunque destinato ad avere alcuna conseguenza rilevante sul mercato del libro, né a breve né a medio termine. “Gli editori (a spese dei cittadini, purtroppo) intascheranno un po’ di soldi pubblici, e i librai si illuderanno di salvare i destini della propria libreria così com’è, senza doversi scomodare a ripensare e rammodernare il loro mestiere. La vendita dei libri di carta continuerà comunque a declinare, e quella degli eBook a crescere. L’unica conseguenza rilevante è forse nella reiterata azione di inquinamento della cultura imprenditoriale italiana, sempre più intrisa dal suo interno di assistenzialismo statalista, incapace di misurarsi con le situazioni di crisi in termini di creatività e innovazione, ma sempre e solo in termini di recriminazioni vittimiste.” A Tombolini abbiamo chiesto anche se in qualche modo questa misura potrebbe indurre gli editori digitali ad abbassare il prezzo degli eBook per renderli più competitivi, e in questo modo dunque favorire ulteriormente una crescita del mercato digitale. Ma la sua risposta è stata netta: “No. Gli editori, specialmente quelli più grandi, specialmente quelli che beneficeranno maggiormente di questa norma (che comunque spero possa essere ancora stoppata), checché dicano a parole sono ancora CONTRARI agli ebook, e cercano ancora di frenarlo con tutti i mezzi. Sono loro che hanno chiesto questa norma specificamente per la carta, e solo per quella.”

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Commenti (5)

  • urka

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    quello che qui viene chiamato confusionariamente assistenzialismo statalista è solo estorsione, su cui sono d’accordo imprenditori (un pò più scaltri di tombolini) e amministratori pubblici. Riguardo alle previsioni di crescita del mercato digitale degli ebook, sono mere previsioni da salumiere, dal momento che è tutto legato alla diffusione della lettura in questo paese di cialtroni. non sarà certo qualche scrittore autoreferenziale, qualche editore narcisista, qualche piccolo libraio antico ancorché indipendente a far crescere i lettori in Italia.

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    • Redazione

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      Beh che dire… parole dolci per tutti :-) Grazie per aver commentato, la redazione

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  • Carlo Merolli

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    Mah, certo non profetizzo per l’anno prossimo uno tsunami di e-readers nelle scuole italiane, ma se vi fate una corsa in treno o nella metropolitana di una qualsiasi cittá del Nordeuropa vedrete un numero “impressionante” di gente, giovane e meno giovane, che ha in mano un tablet, un kindle og “roba del genere” e legge. Forse qualche salumiere li´, tra un culatello ed un prosciutto cotto, qualcosa ci aveva azzeccato

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  • urka

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    il numero impressionante di gente che legge su una tavoletta elettronica non è dovuto ad uno tsunami e neanche ad un blitzkrieg tecnologico scatenato da imprenditori digitali o salumieri. E’ dovuto a qualcosa che in Italia scarseggia, chissà cos’è?!

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