Giuliano Vigini: “L’editoria di libri sulla religione non è in crisi”. In base ai dati IPSOS, il 27,5% dei lettori italiani legge almeno un libro a carattere religioso l’anno.

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Il quotidiano cattolico Avvenire ha pubblicato ieri un articolo dello studioso Giuliano Vigini – esperto di Nuovo Testamento, esegeta di Sant’Agostino ma anche autore di importanti saggi sull’editoria italiana, tra cui “Storia dell’editoria italiana dall’Unità ad oggi” con Alberto Cadioli per Editrice Bibliografica –  in cui si riportano i dati di una ricerca a campione sull’editoria di libri sulla religione commissionata dall’UELCI (Unione editori e librai cattolici italiani) all’IPSOS. Dai dati risulta che legge almeno un libro religioso l’anno il 13,7% della popolazione italiana, ovvero circa 7 milioni di persone l’anno. Dati che se incrociati con quelli forniti dal CENSIS qualche giorno fa, significano che il 27,5% dei lettori italiani sceglie legge almeno un libro religioso l’anno. Il libro più letto è la Bibbia (nella foto la famosa Bibbia di Gutenberg), che risultava prediletta dal 46% del campione. A leggere più di 3 libri religiosi l’anno sono soprattutto gli ultra-sessantenni, dato che, sottolinea Vigini, non è in contraddizione con il mercato complessivo, visto che “anche per i libri in generale i grandi lettori hanno più di 60 anni”. Tra i giovani fra i 18 e i 30 anni legge almeno un libro religioso l’anno il 15,3% del campione. 

Per quanto riguarda il livello culturale dei lettori religiosi, la fascia più forte va ai laureati seguita subito dopo dalla fasce di persone con licenza elementare. E contrariamente a quanto di primo acchito si potrebbe ritenere, i lettori fedeli di altre religioni e i non credenti religiosi sono il 44,2% del campione, più numerosi dei lettori cattolici impegnati e praticanti che rappresentano il 43,1%. L’editoria a carattere religioso non coincide con le case editrici legate alla Chiesa o alle organizzazioni religiose, sono infatti sempre più numerosi i titoli religiosi prodotti da “editori laici”, come li chiama Vigini. La parte principale dell’editoria religiosa italiana – il 68,8% circa, su un totale di 7.363 titoli calcolati per il 2012 – si occupa di spiritualità, altre fasce riguardano la riflessione attorno a temi religiosi e la divulgazione religiosa.

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