Mercato librario in Italia, secondo l’ISTAT la lettura dei libri “non conosce flessioni nel 2012”. Ma è balletto di cifre
L’Istat (Istituto nazionale di Statistica, nella foto la sede romana) ha pubblicato come ogni anno il suo annuario 2012, che contiene statistiche riferite agli anni precedenti relative a numerosi aspetti della vita sociale italiana. Secondo l’ISTAT “la lettura dei libri è l’unico consumo culturale, a livello nazionale, a non conoscere flessioni nel 2012”. Legge infatti, sostiene l’ISTAT, almeno un libro l’anno il 46% della popolazione nel 2012, ma la nota pubblica non riporta confronti con gli anni precedenti sui quali farsi un’idea. Abbiamo dunque comparato le statistiche dell’Istat per i consumi culturali calcolati sull’anno 2010, con quelle dello stesso periodo offerte da altre istituzioni specializzate quali l’AIE e per alcuni dati il CENSIS. I conti a un primo sguardo non tornano. L’AIE sostiene che a fine 2011 leggesse il 45,3% della popolazione (dato che potrebbe essere coerente con quello dell’ISTAT), ma il CENSIS fornisce cifre di tutt’altro tipo e calcola che nel 2012 legga il 49,7% della popolazione mentre che nel 2011 fosse il 56,2% e nel 2010 il 56,5%. Differenze consistenti, di circa 10 punti percentuali, tra l’uno e l’altro istituto. E il balletto di dati continua con quelli Nielsen (i preferiti del Cepell, il Centro italiano per la promozione del libro e della lettura), secondo cui “nel 2011, nel nostro Paese la percentuale di lettori saltuari (un libro letto all’anno) si attesta intorno al 49%“. Certo ci sono differenze di campione e/o universo considerato. L’AIE e l’ISTAT considerano un universo di lettori superiore ai 6 anni di età, il Cepell e il CENSIS superiore ai 14 anni di età.
Dai dati dell’ISTAT si nota però anche una discrepanza temporale importante rispetto agli stessi dati forniti dall’AIE. Secondo l’ISTAT nel 2010 sarebbero infatti stati pubblicati 63.800 libri (un numero nettamente superiore ai 57.558 dell’anno precedente), per una tiratura complessiva di oltre 213 milioni di copie. La produzione editoriale ha aumentato i propri numeri per quanto riguarda la pubblicazione di titoli (+10,8% in un anno) e la tiratura (+2,5%). Dati non coincidenti con quelli dell’AIE, secondo la quale nel 2010 sono stati pubblicati 57.558 libri e nel 2011 63.800 libri. L’ISTAT riporta come dati del 2010 quelli che secondo l’AIE sono dati del 2011 per quanto riguarda il numero di lettori e copie di tiratura, le quali sarebbero 208 milioni nel 2010 e 213 milioni nel 2011 (e nel 2009) secondo l’AIE.
Tags: AIE, Censis, ISTAT, lettori
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