Piccola editoria: un libro su 4 è per bambini, crolla la fiction (specie italiana)
Il mercato italiano del libro ha perso il 13,8% del valore in 2 soli anni. Un crollo significativo del quale, a quanto sembra, si continuano a dare i numeri ma non le spiegazioni.
Pubblichiamo il comunicato stampa AIE sui dati della piccola e media editoria presentati oggi a “Più libri più liberi”, con un’avvertenza: il comunicato contiene alcune insidie, quando ci si riferisce a “generi in crescita” non significa che abbiano fatturato più dell’anno scorso, ma che il loro peso specifico è cresciuto rispetto a quello di altri generi.
Comunicato stampa AIE:
I piccoli e medi editori? Perdono meno dei grandi in termini di fatturato, “salvati” dai libri per ragazzi. Con una sorpresa: il canale in cui pesano di più è l’online. La conferma viene dall’indagine Nielsen presentata oggi a Più libri più liberi – la Fiera nazionale della piccola e media editoria in programma fino all’8 dicembre al Palazzo dei Congressi dell’EUR – che fotografa il mercato del libro (venduto, a prezzo di copertina) nei canali trade (librerie, online, grande distribuzione) sino a fine ottobre e, nello specifico, indaga il segmento della piccola e media editoria, utilizzando il campione omogeneo di circa 400 editori espositori di Più libri più liberi.
Peggiora l’andamento del mercato complessivo del libro: A fine ottobre si registra un -6,5% a valore (circa 65milioni di euro in meno rispetto allo stesso periodo del 2012 nei canali trade). E’ un – 13,8% rispetto al 2011 (circa 151milioni di euro in meno). E’ però solo un -2,1% a copie. Se poi dal mercato escludiamo la grande distribuzione i dati cambiano, con una perdita a valore leggermente inferiore (-6%) e un calo a copie decisamente più alto (-4,2%).
Anche per il 2013 maggio si conferma come l’unico mese positivo nell’arco dell’anno.
I generi: i libri per bambini consolidano la crescita, segno più per la fiction: si accentua il peso dei libri per ragazzi, che arrivano a coprire il 14,6% (era il 13,3% nel 2012) delle vendite (Nota di Bibliocartina: questo dato non significa che si stanno vendendo più libri per bambini, significa solo che aumenta il peso specifico del settore. Più giù ci sono i dati di crescita del fatturato). Perde qualcosa la fiction straniera (che copre il 25%, era il 25,4% nello stesso periodo del 2012), cresce quella italiana (raggiunge il 14,1%, era il 13,8% nel 2012) così come riprende quota la saggistica (la cosiddetta non fiction generale, oggi 17,3%, era al 17,1% nel 2012). In calo la non fiction pratica (guide, libri per il tempo libero, libri di cucina, famiglia e benessere che passa dal 16 al 15,1%) e la non fiction specialistica (vi rientrano testi di management, giurisprudenza, business, economia, computer, IT, che passa dal 14,5 al 14%).
I piccoli editori: perdono tanto a copie ma meno a valore: oggi la piccola editoria copre tra l’8 e il 9% del mercato del libro. Perde, confermando anche il trend generale, più dei grandi editori a copie, meno a valore: dai dati, da cui si è esclusa la grande distribuzione, che tratta solo marginalmente la produzione dei piccoli editori, si evince che i piccoli perdono – 6,2% a copie e un -5,3% a valore. La ragione? I prezzi dei piccoli editori risultano in media più alti di quelli dell’anno scorso. E non è un caso che diminuisca il peso dei tascabili negli assortimenti.
I generi importanti per i piccoli: boom dei libri per bambini, cresce la saggistica. Meno 30% (circa) per la fiction italiana: cresce tanto il segmento bambini per i piccoli editori. E raggiunge il 24,1% delle copie vendute: uno su quattro delle copie di libri venduti dai piccoli editori sono libri per bambini. A valore la percentuale si abbassa al 18,3% ma resta un dato molto significativo: i ragazzi crescono a copie del 7,7% rispetto al 2012, del 13,5% a valore. Segno più anche per la saggistica (con un +0,4% a valore). Tutti gli altri generi registrano cali anche molto importanti: -28% la fiction italiana, -14,6% quella straniera, – 5,7% la fiction pratica, – 3,5% quella specialistica.
Quale è il canale più significativo per i piccoli? Sorpresa, le librerie online: è la libreria online (al netto di Amazon) il canale su cui i piccoli e medi editori hanno il maggior peso (con esclusione della grande distribuzione). Pesano per l’11,9% sulle librerie online, “solo” per il 9,9% su quelle indipendenti e per il 7,4% su quelle di catena. (Nota di Bibliocartina: questo NON significa in alcun modo che le librerie online siano il primo canale di vendita per i piccoli editori, come erroneamente riportato dall’ANSA e ripreso da Prima Online)
Il commento – “Purtroppo – ha spiegato il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Marco Polillo – anche questi dati mantengono quel trend negativo cominciato da alcuni anni. Esistono tuttavia situazioni particolari su cui occorre riflettere: lo spostamento verso l’online delle vendite dei piccoli editori potrebbe essere dovuto non solo da una maggiore familiarizzazione del pubblico alle vendite sul web ma anche – e questo sarebbe in prospettiva molto pericoloso – da un minore assortimento nelle librerie della produzione dei piccoli. Contrastante è anche ciò che riguarda i valori dei libri per bambini: è estremamente significativo che questo particolare mercato continui a essere in controtendenza rispetto a quello generale. E’ da studiare allora quella che sembrerebbe una disaffezione nei confronti del libro da parte dei genitori”.
Tags: AIE, editoria per bambini, fiction italiana, fiction straniera, piccola editoria, Più libri più liberi
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Commenti (5)
Bibliocartina » Piccola editoria: un libr...
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Elena Bibolotti
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Esperienza personale: Amazon evade gli ordini con tempi lentissimi tanto lenti da essere sospesi dal “raro” lettore dopo un mese di attesa. Mah…
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Il libro vende ancora? Domani comincia a Roma Più libri Più liberi la fiera della piccola e media editoria » L'alter-Ugo
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[…] https://www.bibliocartina.it/piccola-editoria-un-libro-su-4-e-per-bambini-si-pubblica-molta-meno-fict… […]
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Minuz
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Ciao,
leggo nel titolo del “crollo della fiction (specie quella italiana)”, poi nel corpo dell’articolo si dice: “Perde qualcosa la fiction straniera (che copre il 25%, era il 25,4% nello stesso periodo del 2012), cresce quella italiana”.
Refuso nel titolo o mi sono perso io?
Comunque, grazie per la sintesi.
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Redazione
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Ciao, no è che non abbiamo modificato le parole del Comunicato stampa, ci siamo solo limitati a delle note laddove alcuni passaggi ci sembravano troppo ambigui. Il titolo dell’articolo è nostro, la frase che riporti è del comunicato. In più, tu non citi il dato sulle vendite: il dato di vendita della fiction si trova più giù ed è davvero da crollo: -28%. Ciao e grazie per averci scritto!
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