Regione Lazio, 1,3 milioni di euro per la promozione della lettura. Al via i bandi, solo per under 35 e PMI

Scritto da Redazione on . Postato in Editori, Lavoro, Penna e spada, Politica

La Regione Lazio stanzia 1,3 milioni di euro per la promozione della lettura. Lo aveva già annunciato l’assessore regionale alla Cultura Lidia Ravera durante la presentazione dell’ultimo rapporto Nielsen a Roma, e oggi i bandi sono finalmente pubblici.

La prima notizia di rilievo è che si può avere idee solo fino a 35 anni: dopo, non servono a niente. Sono sempre di più i bandi per la promozione di qualsivoglia cosa che limitano infatti l’accesso ai finanziamenti a questa soglia d’età, tagliando fuori gli stessi che ormai sono tagliati fuori da tutto il mercato del lavoro, ovvero i quarantenni, la generazione inutile. Qualunque sia la ragione istituzionale per questo tipo di scelta, è sbagliata; e non tiene conto delle esigenze reali del mondo lavorativo. Così come non tiene conto del fatto che non tutti possono permettersi di avviare una PMI, ma continuano a barcamenarsi con una già costosissima Partita IVA, alla quale per ora corrispondo solo oneri, e nessuna opportunità (solo pochissimi giorni fa l’Unione Europea ha corretto il tiro aprendo anche ai professionisti l’accesso ad alcuni tipi di bando).

La seconda notizia di rilievo è che se siete librai indipendenti, magari in difficoltà per via degli affitti da strozzini in una metropoli di 5 milioni di abitanti in cui ci sono bacini di circa 500mila persone lasciate senza librerie nei dintorni, la cosa non riguarda nessun altro che voi. Sarà per un altro bando.

La terza notizia di rilievo è che i bandi sono 3: come recita il sito della Regione, sono “due messi a punto dall’Assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili e uno dall’Assessorato allo Sviluppo Economico e Attività Produttive – finanzieranno altrettante azioni rivolte alla piccola e media impresa, all’associazionismo, alle scuole e ai sistemi culturali. L’obiettivo è quello di coinvolgere tutti i soggetti presenti sul territorio laziale, favorendo alleanze virtuose e stimolando nuove progettualità, in modo da contribuire a sostenere l’editoria, anche digitale, e usarla come strumento di diffusione della cultura, di lotta contro il disagio sociale e di rilancio economico.”

I primi due bandi costituiscono un nuovo finanziamento della precedente legge sulla promozione della lettura (16/2008) e suddividono una disponibilità di 500mila euro in 2 bandi diversi, come si legge nel sito della Regione Lazio:

Io leggo (300.000 euro) “che è già online sul sito della Regione – sostiene progetti di promozione del libro e della lettura che coinvolgano zone a forte criticità sociale e dove è presente il disagio: aree metropolitane svantaggiate, istituzioni totali (ospedali, carceri ecc.). Particolare riguardo è al mondo giovanile, alla terza età e ai progetti di integrazione. Il bando ricerca forme innovative di progettazione, produzioni e distribuzione; innovazione dei linguaggi e delle tecnologie tramite la creazione, l’uso e la diffusione di applicativi e prodotti informatici; concorre a sostenere iniziative culturali che avvicinino maggiormente il pubblico dei non lettori al libro e alla lettura; sviluppa iniziative che possano promuovere le biblioteche e/o valorizzare il patrimonio culturale del Lazio, riequilibrando e incrementando l’offerta soprattutto nelle aree carenti di servizi culturali. Non in ultimo incoraggia la capacità di realizzare itinerari letterari nel territorio regionale. Il contributo massimo per un singolo progetto è di 20.000 euro;”

Io scrivo (200.000 euro) “che sarà online entro l’anno, è un bando che coinvolge editori, scuole e associazioni. L’obiettivo è quello di avvicinare i ragazzi alla lettura attraverso la scrittura, in un contesto per loro di riferimento: le scuole, che vengono in questo modo riconosciute come luoghi naturali di alfabetizzazione e divulgazione della lettura. Il Contributo massimo per progetto è di 15.000 euro.”

Dall’Assessorato allo Sviluppo Economico e Attività Produttive arriva invece “New Book, un bando (di imminente pubblicazione) a favore dell’editoria digitale, destinato alle idee progetto di giovani under 35 per la realizzazione di prodotti editoriali con caratteristiche interattive, multimediali e cross-mediali avanzate (eBook, Enhanced Book, ecc.), app e piattaforme digitali che favoriscano esperimenti, scambi e diffusione di contenuti digitali aperti, basati su licenze Creative Commons. Il finanziamento totale del bando New Book sarà di 800.000 euro. Il contributo massimo per progetto 40.000 euro. L’obiettivo dell’avviso pubblico è favorire la valorizzazione dei cataloghi delle case editrici tramite la realizzazione di prodotti editoriali avanzati che non siano la mera trasposizione in digitale dei titoli esistenti, ma che possiedano contenuti innovativi grazie alle potenzialità multimediali e interattive del digitale. Le 30 idee progetto vincenti saranno incubate all’interno di Pmi innovative, attive nel campo dell’editoria digitale o dell’Ict e portate avanti con il supporto di esperti e consulenti di editoria digitale e di nuovi media.

New Book fa parte dell’insieme di 4 avvisi pubblici del progetto Creativi Digitali (Fondi Por Fesr), suddiviso in quattro avvisi pubblici (per complessivi 4 milioni di euro) rivolti a giovani talenti under 35 e alle Pmi del Lazio per progetti su produzione audiovisiva, piattaforme web, performing media per la cultura, editoria digitale. Gli altri tre bandi del pacchetto sono Progetto Zero (già partito e chiuso), finanziamento totale 400.000 euro, App On, anch’esso già partito (aperto fino al 31 maggio), finanziamento 2 milioni di euro e Cultura Futura (di prossima pubblicazione), finanziamento totale 800.000 euro.”

In sintesi: puntare tutto sul digitale, sostenere progetti di facciata sulla “promozione della lettura”, e non intervenire sulle difficoltà strutturali del mercato editoriale, anzi, implicitamente dichiarare tutta l’impotenza della politica. D’altra parte, già più volte Lidia Ravera ha candidamente dichiarato di poter far qualcosa solo su questioni minime, e di non possedere le risorse per affrontare operazioni strutturali. (continua)

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