Posts Taggati ‘Cina’

Cina: Apple rimuove dallo Store una libreria online contenente i libri di un dissidente: “contenuti illegali”

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In perfetta aderenza alla sua politica di “rispetto della legge in tutti i Paesi in cui opera”, Apple ha rimosso dal suo Store cinese un’applicazione per la vendita di libri online che metteva a disposizione anche i titoli di Wang Lixiong, famoso dissidente da tempo inviso al regime.

Il Kindle sbarca in Cina: accordo con le autorità, Amazon potrà vendere i suoi prodotti direttamente al pubblico cinese. Ancora nessuna conferma ufficiale dall’azienda

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Amazon potrebbe sbarcare già entro la fine di novembre in Cina ed iniziare a commercializzare direttamente i suoi prodotti presso il pubblico cinese. Al momento la notizia non è stata confermata dai vertici aziendali, si tratta di un’indiscrezione raccolta dalla rivista in cinese dedicata alla tecnologia QQTEch.com, e rilanciata da vari organismi di stampa americani. Amazon avrebbe infatti ricevuto dalle autorità cinesi il permesso di vendere direttamente – senza passare per rivenditori locali – cinque dispositivi Kindle per la lettura di eBook, in particolare: Kindle Keyboard, Kindle Touch, Kindle Paperwhite, Kindle Fire HD e Kindle Fire. Gli accordi con la Cina risalgono al viaggio del vicepresidente dell’azienda americana Marc Onetto nel dicembre 2011, finalizzati a ottenere proprio il permesso di commercializzare in via diretta i prodotti Kindle nel paese. Quale indizio  dell’imminente sbarco del Kindle in Cina QQTech.com indica anche la traduzi0ne del manuale ufficiale del Kindle Paperwhite in cinese. Sarebbe infatti la prima volta che un manuale d’uso di un prodotto Kindle viene tradotto anche in cinese. Attualmente il mercato degli eReader cinese è occupato per lo più da piccoli produttori locali, ma la lettura di eBook è molto diffusa su smartphone e tablet, e il mercato degli eBook pirata è superiore, secondo quanto riportano diversi organi specializzati, a quello degli eBook legali.

Greenpeace, blitz stamattina nella sede di RCS contro gli editori Rizzoli e Fabbri. “La loro carta prodotta deforestando le foreste tropicali”

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Venticinque attivisti di Greenpeace hanno realizzato questa mattina un blitz nella sede di RCS a Milano, per protestare contro gli editori Rizzoli e Fabbri accusati dall’organizzazione ambientalista di utilizzare per i loro libri carta realizzata “deforestando le foreste tropicali”, nel caso specifico le foreste tropicali indonesiane. Gli attivisti si sono vestiti da tigri e da paramedici e hanno srotolato uno striscione con scritto “Rizzoli e Fabbri malati di deforestazione”, hanno somministrato “pillole antideforestazione” sensibilizzando i lavoratori del gruppo sulle attività illecite di cui accusano l’azienda. Greenpeace ha realizzato un’indagine in cui si sostiene che la carta usata da Rizzoli e Fabbri – prodotta in Cina – presenta fibre di legno duro tropicale, provenienti dagli ultimi polmoni verdi che rimangono al Pianeta. “La Cina è il primo mercato per la vendita della carta delle multinazionali indonesiane App e April, aziende che per produrre la carta distruggono le foreste e condannano all’estinzione le ultime tigri di Sumatra e specie arboree protette dal CITES come il ramino”, sostiene Greenpeace, che aveva già catturato l’attenzione sul tema nel corso del Salone del Libro 2012 a Torino lo scorso maggio.