"Da quando Il Mulino ha acquisito Carocci Editore nel 2009, questa azienda non ha mai avuto un vero piano commerciale. Qui a Roma non è mai esistita una figura di direttore commerciale, non c'è mai stato nessuno che si preoccupasse di gestire i rapporti con le librerie. Si è campato d'inerzia sperando che il prestigio acquisito negli anni continuasse a fruttare, forse, in ogni caso senza nessuna strategia adeguata da parte del gruppo. Per alcuni versi lo dimostra il fatto che l'azienda di promozione di proprietà del gruppo, Promedi, non si è mai più di tanto preoccupata in questi anni dei titoli realizzati qui a Roma, preferendo concentrarsi su quelli del Mulino. E oggi, 17 persone su 32 in azienda rischiano di rimanere disoccupate a breve."